Puntata a tratti interessante quella di ieri a
Servizio Pubblico con
Michele Santoro, dove si è
parlato dello stato di salute della
Rai e di Celentano a Sanremo. Parterre ricco con
Belpietro che ha detto cose condivisibili ("Celentano? Perché questo
clamore se si sa chi è"),
Lucia Annunziata in gran forma e in collegamento da Milano
la squadra di TvTalk capitanata da
Massimo Bernardini (
classe 1956). Premetto che
TvTalk, secondo me, è
uno dei programmi della Rai meglio confezionati, scritti e in linea con il concetto di
servizio pubblico.
Ieri Bernardini ha detto da Santoro in seguito all'intervista fatta a Celentano da Sandro Ruotolo: "
Vecchi come Celentano e Fo non riescono più a leggere la realtà". Il Premio Nobel Dario Fo e Franca Rame erano ospiti, anche loro in collegamento, per difendere (qualora ne avesse bisogno) l'amico Celentano.
Considero tale affermazione una minchiata colossale (sono siciliano e il termine minchiata è affettuoso), ma diplomaticamente preferisco definirla squisita provocazione o il classico scivolone sulla buccia di banana. Non mi sembra corretto "sparare" su artisti come loro. Celentano e Fo saranno anche "vecchi" (termine un po' rozzo) ma almeno gli strumenti (usurati forse) per 'leggere' la realtà li hanno, in un Paese analfabeta come il nostro. Poi possiamo anche non condividere i contenuti di quel che dicono ma avercene di vecchi maestri così. Faccio un esempio per tutti. L'attacco alla Chiesa (Avvenire e Famiglia Cristiana)
era provocazione che riflette il comune sentire del popolo, essì il popolo mica l
'intellighenzia borghese culturale. Il fatto che Adriano abbia dichiarato alla seconda apparizione al Festival: "Ho detto dovrebbero chiudere quei giornali, non devono chiudere. Non ho il ruolo del censore" era il disvelamento del tutto. Ma evidentemente qualcuno si ostinava a non capire.
Nessuno chiedeva la chiusura dei giornali. Solo per dire che così lontano dalla realtà il Molleggiato non è: i dibattiti infuocati su Ici-Chiesa-Governo non dicono nulla? L'Italia è un indiscutibilmente "Paese per Vecchi", stiamo lavorando per un ricambio in politica (e avverrà, come profeticamente ha detto Celentano il "vecchio") e presto accadrà anche nella cultura e in televisione.
Sogno una tv fatta con protagonisti rigorosamente Under 50 (proprio come gli autori e la redazione di TvTalk). Ma portare rispetto, anche se non si condividono le opinioni, per chi ha tracciato un segno nella musica come nella cultura, è sempre un ottimo segnale di onestà intellettuale.