martedì 17 gennaio 2012

IL RAP E' VIVO? SI', MA E' GIA' VECCHIO!

Ho l'esigenza di chiarire il mio pensiero sul mondo rap. Sono stato accusato di essere fuori moda, di aver classificato il rap come musica di serie B. Ho troppo rispetto per chi fa musica e soprattutto per chi la produce in tempi come questi di crisi planetaria. Ma c'è un però. In un mercato discografico come il nostro in cui il pop e il rock hanno sempre avuto la meglio dalla Pausini a Ferro passando per Vasco e Liga (ok, loro in bilico tra pop e rock) il rap e l'hip hop non hanno mai attecchito fino in fondo. Eccezion fatta per Fabri Fibra, perché è stato uno dei primi, perché è bello e quello che dice - nelle interviste - sono come sassi ma pieni di significato. Poi ci sono tutti gli altri Marracash, Vacca fino agli ultimi "sfornati" T. Mills a Entics passando per Emis Killa. Di quest'ultimo ho letto grandi cose ma finché non ho il suo disco in mano non posso pronunciarmi, a dimostrazione che i dischi li ascolto senza preconcetti. Detto questo la questione è un'altra. Si è detto "i rapper sono i nuovi cantautori perché fotografano la realtà". Io aggiungo 1) lo facevano già prima e da anni 2) è comunque roba 'vecchia'. Specifico il punto 2 citando l'attrice Lella Costa: "Non parlo di attualità a teatro perché il giorno dopo è roba già vecchia, meglio partire dall'antichità e dai concetti primari di civiltà e società". Esatto! Una canzone rap può fotografare un istante ma già dopo qualche settimana non corrisponde a realtà. La differenza con gli anni 60 ad oggi è che a quei tempi si parlava di ideologia oggi si parla di povertà, crisi, disoccupati tutti temi in evoluzione e mobili. Proprio come lo Spread. Quindi ribadisco, massimo rispetto per la categoria. Ma facciamo attenzione all'utilizzo della parola "cantautore".

PS E se spingere il rap per creare "nuove fette di mercato" consente di evitare i licenziamenti di massa nelle case discografiche allora ben venga, sarò il primo a scriverne sempre nel bene e nel male.

1 commento:

Josh MCK ha detto...

Bell'articolo, mi piace vedere che qualcuno si inoltra nel mondo rap, ma nn bisogna rimanere solo su cio che e' visibile, ma entrare e solcare la linea dell'underground, dove si possono trovare diversi artisti che sanno il fatto loro e con testi e concetti che potrebbero far riflettere sul 2 punto citato nell'articolo di sopra, non tutti siamo uguali, e tolti cmq i primi mc sopracitati gli altri sn ragazzini, che hanno un gran pubblico ma di eta compresa tra i 13 a i 18 max credo ,con questo voglio dire che una volta fuori dalle scuole.... ciao popolo, e la notorieta che vivono per pochi mesi scompare dimenticata con la fine dell'anno scolastico al posto di un vasco che e' eterno. Big up per Emis io penso che lui possa riuscire in tutti i sensi e portarsi a casa anche fette di pubblico adulto , io canto da piu di 10 , anchio nel mio piccolo verso il 2003 o 2004 ho avuto un momento di gloria , ho riempito per bene un paio di discoteche ma pultroppo nn c'era il movimento che c'era oggi e nn avevo l'utilissimo facebook, che al giorno d'oggi aiuta una cifra, quindi l'onda che cavalcavo e ritornata nell'undergraund pero' posso assicurarti che i testi che scrivo e canto nn sn basati su temi cancellabili in tempistiche di una settimana, ma sono piu profondi e se li riesci a capire portano messaggi .... e indicazioni, per strade migliori di quelle che potrebbe ...sbagliando... intraprendere un giovane di oggi, naturalmente nn sono il solo a farlo, ma chi unque sappia realmente cose' il rap lo fa perche il tutto nasce come voce della strada come messaggio ai piani alti come un grido che ti arriva e ti fa svegliare dicendoti CI SONO ANCHIO QUI! Questo e' il Rap.
Josh MCK
Milano Criminal Klan