martedì 31 luglio 2012

MA IL CORAGGIO E' SINONIMO DI AMORE?

Quante persone coraggiose conoscete nella vostra vita? Quante si rimettono in gioco, vivono ogni aspetto che il destino ci offre quando meno ce lo aspettiamo e soprattutto quante persone hanno il coraggio di sentirsi ancora vive? Non mi stanco mai di ascoltare i racconti, osservare i gesti e le sfumature di quello che mi accade intorno. Io vedo poco coraggio in questa società. Dalla politica alla vita sentimentale di coppie che stancamente si trascinano per anni o mesi, senza sapere ammettere di soffrire la sindrome della solitudine. Vedo poco coraggio anche negli sposini che decidono subito, anche con un pizzico di follia in tempi di crisi, di mettere al mondo un figlio. E' coraggio questo? Non lo so, di certo un po' di incoscienza perché due persone che si uniscono in matrimonio dovrebbero spalancare prima gli occhi al mondo, a se stessi e all'amore. Ma in due, non in tre. Per tutto il resto c'è tempo, come direbbe Fossati. In politica non c'è coraggio ancora vincolati ad un modo di pensare vecchio, stantio. Il sindaco di Milano ha avuto coraggio portando avanti la proposta delle unioni civili nella città ad oggi più europea d'Italia che ha al suo interno però limiti ancora evidenti. Ma il coraggio dobbiamo trovarlo dentro di noi, ammettere cosa vogliamo e soprattutto chi siamo. Spesso le risposte non ci piacciono e quindi complichiamo le nostre vite inutilmente. Ma c'è chi ce la fa e va avanti, prende decisioni drastiche, impopolari, talvolta dolorose ma che forse sono un atto d'amore estremo verso se stessi e soprattutto verso chi abbiamo intorno, amiamo o abbiamo semplicemente voluto un bene dell'anima.

"Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere" Seneca


mercoledì 11 luglio 2012

SPIDER-MAN SI' MA QUELLO VERO

Finalmente ho visto "The Amazing Spider-Man". C'era tanta curiosità attorno al nuovo capitolo dell'Uomo ragno e per diversi motivi. Uno su tutti il nuovo volto. Non più lo "storico" Tobey Maguire nel doppio ruolo Peter Parker/Spider-Man ma il giovane Andrew Garfield. E la sfida non era delle più facili… Eppure. Eppure il regista Marc Webb non solo non fa rimpiangere il predecessore ma crea un film di due ore abbondanti, tenendo lo spettatore col fiato sospeso. Sia chiaro le scene d'azione non mancano, quello ovvio ma la grande novità è sia nel tratto psicologico del supereroe che in quello ironico. Dubbi esistenziali ma anche l'amore, la mancanza del padre e della madre (Scomparsi in circostanze misteriose) e il senso di colpa per aver creato un mostro, poi divenuto suo acerrimo nemico. Insomma forse per la prima volta viene restituita l'anima del fumetto sul grande schermo. Per la prima volta non un'americanata ma un film godibile leggero a tratti ma coinvolgente. Ottima prova d'attore per Garfield classe 1983 e curriculum equamente diviso tra tv e cinema. PS Il film l'ho visto NON in 3D perché so' all'antica. Seguimi anche su Twitter @aconti_Tgcom24